Aneddoti




Si racconta che Domenico Zampieri detto “‘il Domenichino”, fosse molto perfezionista. Un amico un giorno lo rimproverò dicendogli “Impieghi troppo tempo su un quadro, non fai che ritoccarlo! Se fossi meno pignolo e più veloce nella consegne, guadagneresti molto di più! “.
E' vero” ammise il Domenichino “ma io ho un padrone molto difficile da accontentare e sempre alla ricerca della perfezione”.
L'amico allora gli chiese a chi si riferisse e il pittore gli rispose “Io stesso”.


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Si narra che papa Innocenzo VIII invitò Andrea Mantegna a dipingere le quattro virtù cardinali e i sette peccati capitali; a lavoro compiuto il pittore padovano deluso dal compenso che gli diede il pontefice affermò “ci sarebbe un ottavo peccato mortale da dipingere,  l'ingratitudine”.
“E' vero” ammise Innocenzo VIII, che aveva intuito il riferimento  dell’artista, “ma c'è anche una quinta virtù, ovvero la pazienza”.


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Si sostiene che un giorno un cliente commissionò a Manet di dipingere un’opera che raffigurasse un mazzo di asparagi, offrendogli come ricompensa una somma veramente irrisoria.  Manet allora gli rispose che per ”questo costo posso darle solo un'asparago.”  Il cliente  accettò e Manet mantenne la parola: nel 1928 ad un'esposizione che si allestì in Francia comparve un quadro raffigurante un solo asparago.
(Il quadro protagonista di questo aneddoto è l'Asparago, ora al Museo d'Orsay di Parigi)


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Un giorno chiesero a Raffaello: “Maestro, come ha fatto a raggiungere un così alto grado di perfezione nelle sue pitture?”
Il grande pittore di Urbino rispose: “Non tralasciando mai nulla, neanche un particolare!”


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Si racconta che un mercante di quadri si lamentò con Jean-François Millet, dicendogli che le mucche dipinte nei suoi quadri sembravano uscite da un letamaio. “Sembra di sentire la puzza della stalla, non potrebbe farle più pulite?” gli domandò il mercante.  Millet allora gli rispose: “Da dove vorrebbe che uscissero delle mucche, da un salotto della buona società?”


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Nicolas Poussin dipinse lo Sposalizio della Vergine per l'altare di una chiesa e un amico gli fece notare che l’opera presentava dei difetti evidenti. “A quanto pare è difficile fare un buon matrimonio anche in un quadro!” esclamò il pittore francese.


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Un osservatore chiese a Renoir quale fosse la moda femminile che amasse di più dipingere e il pittore francese rispose: “La donna nuda”.


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Un'alchimista propose a Rubens di prestargli metà della somma necessaria per le sue ricerche sulla pietra filosofale garantendo di dividere a metà i guadagni futuri.
Rubens gli rispose prontamente: “Non ho più bisogno di cercare la mia pietra filosofale, l'ho già trovata”.  L'alchimista incuriosito gli chiese quale fosse e il pittore fiammingo gli mostrò la sua tavolozza dei colori e i pennelli.


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            Si dice che un allievo di Rubens, Abraham Janssens, invidioso della  fama del suo maestro, lo sfidò ad una gara di pittura. Ruben allora gli rispose che avrebbe accettato volentieri la sua sfida, ma solamente quando fosse stato alla sua altezza.


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Si sostiene che il grande Tiziano ogni volta che si apprestava   a dipingere un ritratto dicesse: “Vado a compromettere la mia reputazione”.